Parlare di prevenzione in ambito vocale è un tema delicato. L’obiettivo di una corretta informazione sulla salute vocale è quello di sensibilizzare le persone a una maggiore consapevolezza delle potenzialità e dei limiti della propria vita vocale.
La voce umana (Pedro Almodóvar, 2020).
Per una cultura della prevenzione vocale
Questa pagina vuole essere uno spunto di riflessione per tutt3 coloro che desiderano approfondire il rapporto con la propria voce, imparando a riconoscerne le caratteristiche e a rispettarne il funzionamento fisiologico. Non si tratta di fornire ricette preconfezionate, ma di stimolare un pensiero critico che possa poi tradursi in scelte e comportamenti adeguati alle esigenze del proprio specifico e personale contesto esistenziale.
Siamo a disposizione per eventuali dubbi o necessità di chiarimento (info@criv.eu). L’importante è iniziare a porsi le domande giuste per instaurare con la propria voce un dialogo costruttivo e consapevole.
Il discorso del re (Tom Hooper, 2010). La relazione terapeutica tra il logopedista Lionel Logue e re Giorgio VI illustra come la cura della voce sia un percorso personale che richiede consapevolezza, fiducia e supporto professionale.
Quando? Dove?
Se si parla di prevenzione in ambito vocale, due aspetti fondamentali da considerare sono il quando e il dove. Il “quando” riguarda il momento in cui è opportuno intervenire per preservare la salute della propria voce, mentre il “dove” si riferisce al luogo o al servizio a cui rivolgersi per ottenere un supporto adeguato.
Capire il momento giusto per prendersi cura della propria voce non è immediato
Spesso possiamo trovarci disorientat3 di fronte a questi interrogativi. La mancanza di informazioni chiare e di una cultura diffusa sulla salute vocale fa sì che molt3 non sappiano riconoscere i primi segnali di un disagio o di un’alterazione funzionale.
Per qualcunə, può essere difficile identificare la necessità di attivarsi in assenza di segnali d’allarme chiari. Per qualcun’altrə, la sensazione di essere a rischio c’è, ma convive con un senso di arresa a un destino percepito come quasi inevitabile. Di conseguenza, il “quando” viene sottovalutato, finché il problema non si manifesta in modo evidente.
Allo stesso modo, il “dove” rappresenta per molte persone un’incognita. Non è sempre immediato individuare le figure professionali o le strutture a cui rivolgersi per una valutazione o un intervento specifico sulla voce.
The United States vs. Billie Holiday (Lee Daniels, 2021). L’immagine di Holiday che si idrata evidenzia un aspetto fondamentale della prevenzione vocale: l’equilibrio tra cura quotidiana e pratica professionale.
Diverse problematiche vocali richiedono approcci differenziati. Orientarsi tra le proposte richiede attenzione.
Questo può portare a ritardi nella presa in carico o a scelte in parte inadeguate, che possono compromettere un agile recupero di una buona funzionalità vocale.
Il “dove” e il “quando” sono perciò strettamente interconnessi. La disponibilità e l’accessibilità dei servizi di cura della voce influenzano la tempestività con cui le persone possono intervenire. Al contempo, una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione riguardo all’importanza di agire preventivamente potrebbe stimolare una maggiore richiesta e quindi un’implementazione dei servizi dedicati.
Il “quando” e il “dove” della prevenzione vocale non dovrebbero pertanto ricadere solo sulle spalle della singola persona. È auspicabile un contesto pubblico in cui ognunə sia messə nelle condizioni di riconoscere tempestivamente i segnali di un potenziale disagio, grazie ad una capillare opera di sensibilizzazione promossa dai servizi dedicati.
Pride (Matthew Warchus, 2014). La creazione di reti di supporto, come quella raccontata nel film, genera un circolo virtuoso in cui l’aumentata consapevolezza porta a una crescente richiesta.
Ne deriva l’importanza di un duplice intervento. Da un lato, promuovere una cultura della prevenzione vocale, fornendo alle persone gli strumenti per riconoscere i fattori di rischio e i primi segnali di disagio. Dall’altro, una maggiore sinergia tra le figure professionali coinvolte nella cura della voce, in modo da creare una rete di servizi integrati e accessibili.
Più servizi di prevenzione vocale significa più consapevolezza. Più consapevolezza può tradursi in una maggiore richiesta di servizi efficaci.
In quest’ottica, il CRIV si propone come un punto di riferimento per chi cerca un “dove” e un “come” per affrontare le problematiche vocali, ma anche come promotore di una riflessione più ampia e profonda sul “quando”. Vogliamo contribuire a creare una maggiore consapevolezza dell’importanza di una tempestiva attenzione alla salute vocale, poiché crediamo che la prevenzione sia il mezzo più efficace per garantire a tutt3 una voce funzionale e sana.
In un’ottica sistemica, è pertanto di fondamentale importanza che le persone siano indirizzate verso i percorsi più adeguati per prevenire l’insorgere di problematiche, sapendo a chi rivolgersi per ottenere un supporto competente e mirato.
Ne deriva che solo attraverso un’azione sinergica che coinvolga individui, professionistə e istituzioni è possibile creare una cultura diffusa della prevenzione vocale, in cui il “quando” e il “dove” non siano interrogativi lasciati al caso o alla iniziativa personale, ma il frutto di un sistema integrato e accessibile di informazione e presa in carico.
The Teachers’ Lounge (İlker Çatak, 2023). La scuola è un tipico contesto sfidante per la salute vocale, dove insegnanti come la professoressa Nowak (Leonie Benesch) devono utilizzare quotidianamente la voce, in condizioni acustiche non ottimali e per molte ore consecutive.
Per una vita vocale più consapevole
Questa sezione vuole essere un invito a esplorare l’esperienza personale della salute vocale, restituendo alla voce la sua dimensione di esperienza viva e in continua trasformazione.
Chi dovrebbe pensare alla prevenzione vocale?
Insegnanti, operatori sociali, artisti: sono solo alcune delle categorie che, per la loro attività, sottopongono la voce a uno stress quotidiano. Ma attenzione: chiunque faccia un uso continuativo della voce, per lavoro o per passione, dovrebbe riflettere sull’importanza della salute vocale.
Perché è importante?
La vita vocale è uno fenomeno vivente, non solo prezioso per comunicare, ma anche per esprimersi. Eppure, spesso ce ne ricordiamo solo quando inizia a dare problemi. Prendersi cura della propria voce significa valorizzare il proprio benessere psicofisico e relazionale in un’ottica ecologica.
Quando iniziare a pensare alla prevenzione?
Non aspettare che il problema si manifesti, ma inizia a riflettere sulla tua voce prima. Chiediti se la usi in modo intensivo, se senti mai affaticamento o alterazioni, se conosci i fattori di rischio. La consapevolezza è il primo passo verso la prevenzione. La voce non è un dono immutabile, ma uno processo organico che merita rispetto, affetto, attenzione.
Dove cercare supporto per la prevenzione vocale?
Logopedisti, foniatri, insegnanti di canto, vocal coach, esperti di comunicazione: sono diverse le figure professionali che possono offrirti un supporto per la salute vocale. Ma il primo passo è nel tuo corpomente: nell’ascolto delle tue sensazioni, dei segnali che la tua voce ti invia. Imparare a conoscere la propria vita vocale è il fondamento della prevenzione.
Il piccolo principe (Stanley Donen, 1974). L’immagine del Piccolo Principe che pulisce diligentemente il suo pianeta incarna perfettamente la filosofia preventiva: l’attenzione quotidiana alla nostra voce crea le condizioni ideali per la sua salute e longevità.
Prevenzione al CRIV
Il nostro obiettivo più ambizioso è promuovere una cultura della salute vocale. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Olimpia Vivarelli e Francesco Venturi, due professionistə unitə da un’idea progettuale: promuovere la prevenzione vocale attraverso un approccio interdisciplinare. Il progetto di ricerca si rivolge a tutt3 coloro che desiderano prendersi cura della propria voce e di quella degli altri in modo consapevole e preventivo.
- Crediamo che la prevenzione sia la chiave per una voce longeva. Per questo, l’obiettivo primario è promuovere una riflessione sul “quando”: prima che il disagio vocale si manifesti.
- Il primo passo riguarda l’agency: la presa di coscienza che la prevenzione vocale mi riguarda in prima persona e che posso fare qualcosa per prendermi cura della voce.
- Il secondo passo sono le prassi e le prospettive preventive: riconoscere i fattori di rischio, ascoltare i segnali del corpomente, adottare strategie di igiene ed economia vocale.
- Promuoviamo l’importanza di un approccio scientificamente rigoroso alla salute vocale, che preveda pertanto una preparazione approfondita riguardo al processo vocale.
- Crediamo che la preparazione scientifica debba integrarsi con un’esplorazione profonda del potere trasformativo dell’esperienza estetica di migliorare la vita psicofisica delle persone.
Quo Vadis, Aida? (Jasmila Žbanić, 2020). Il lavoro di Aida come interprete (Jasna Đuričić) dimostra come la voce possa diventare strumento di mediazione in situazioni di crisi.
Sinergia tra logopedia e pedagogia dell’arte
Quando si parla di salute vocale, due aree professionali giocano un ruolo chiave: la logopedia e l’educazione vocale. Ma cosa indicano esattamente e in cosa consiste la professione?
Foniatria e Logopedia
La foniatria è quella branca della medicina che si occupa della fisiopatologia della comunicazione umana. Le due professioni di cura principali, che collaborano in modo sinergico, sono lə medicə foniatra e lə logopedista, che si occupano della prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie a carico della voce, della parola, del linguaggio, dell’udito e della deglutizione.
Per quanto riguarda specificamente la voce, lə logopedista si occupa di:
- Valutare la qualità e la funzione vocale, con il supporto di una diagnosi foniatrica;
- Fornire indicazioni per l’igiene e l’economia vocale nella vita quotidiana;
- Fornire specifiche tecniche di riscaldamento e defaticamento vocale a chi usa la voce come strumento di lavoro;
- Impostare un piano rieducativo o riabilitativo personalizzato, a fronte di una diagnosi foniatrica che abbia riscontrato una disfunzione vocale o una patologia che necessiti di un intervento riabilitativo.
L’intervento logopedico sulla voce ha quindi una forte componente tecnico-riabilitativa, ma anche una valenza educativa e preventiva.
Florence Foster Jenkins (Stephen Frears, 2016). L’interazione tra Florence (Meryl Streep) e il suo insegnante di canto illustra l’approccio interdisciplinare necessario nell’educazione vocale e l’importanza della relazione.
L’educazione vocale
L’educatore o educatrice vocale indicano una figura professionale emergente, che si occupa della formazione, dello sviluppo e del potenziamento della voce in ambito artistico, pedagogico e sociale.
A differenza della logopedia, l’educazione vocale non prevede una formazione sanitaria, ma proviene generalmente da percorsi di studio in ambito artistico o/o pedagogico, con una specializzazione sugli aspetti tecnici e percettivi dell’espressione vocale, accoppiati con studi in ambito anatomico e comportamentale.
Chi si occupa di educazione vocale lavora tradizionalmente con persone che usano la voce professionalmente (artistə, insegnanti, speaker) e che desiderano migliorare le proprie capacità. Tuttavia, l’attività di ricerca del CRIV promuove espressamente un’apertura dell’ambito d’intervento dalla cerchia ristretta dell’educazione orientata alla performance a un’idea di educazione come pratica accessibile e universalmente valida.
In particolare, l’educazione vocale mira a:
- Sviluppare la consapevolezza delle potenzialità della voce umana
- Migliorare la resa acustica in termini di efficacia, resistenza e caratteristiche timbriche
- Sperimentare nuove modalità di utilizzo della voce a partire dalle specificità di ciascunə
- Promuovere un atteggiamento di ascolto nei confronti della vita vocale nel suo evolversi
L’educazione vocale ha quindi una forte valenza preventiva e trasformativa, ponendosi come obiettivo la globalità della vita vocale della persona e non solo specifiche prassi.
Yesterday (Danny Boyle, 2019). La collaborazione artistica evidenzia il valore dell’integrazione tra diverse competenze nella pratica vocale.
Sempre più spesso, queste figure professionali scelgono di collaborare, mettendo in comune le rispettive competenze per offrire un approccio integrato.
È da questa visione che nasce il progetto di ricerca “Prevenzione vocale” al CRIV. Il Centro propone percorsi formativi dedicati alla voce, pensati in particolare per chi la utilizza intensamente nella vita quotidiana, ma rivolti a tutt3. L’approccio si basa sulla consapevolezza che la voce è un fenomeno biopsicosociale complesso che tutt3 possiamo imparare a conoscere meglio.
Le proposte educative si sviluppano attraverso quattro aree principali:
- Consapevolezza: Ogni voce ha caratteristiche uniche. Attraverso esercizi pratici, i partecipanti imparano a riconoscere le proprie modalità d’uso della voce e a individuare eventuali situazioni che potrebbero affaticarla. Questo processo di conoscenza ed embodiment permette di sviluppare strategie personali per un utilizzo più consapevole.
- Cura: La voce necessita di attenzioni quotidiane semplici ma efficaci. Durante gli incontri, condividiamo pratiche di idratazione e igiene vocale facilmente integrabili nella routine giornaliera. Queste abitudini contribuiscono a mantenere un ambiente favorevole per il benessere vocale.
- Preparazione: Come ogni altro aspetto del corpo, anche i muscoli coinvolti nella produzione vocale beneficiano di una preparazione adeguata all’attività e di un momento di riposo. Gli incontri includono l’apprendimento di esercizi di riscaldamento e defaticamento, utili soprattutto per chi usa la voce in modo prolungato.
- Propriocezione: Un aspetto fondamentale del percorso è lo sviluppo della propriocezione vocale. Attraverso esperienze guidate, i partecipanti esplorano le sensazioni legate all’uso della voce, costruendo una maggiore familiarità con i processi psicofisici ad esse connesse.
Le attività proposte sono accessibili a tutt3 e pensate per essere facilmente ripetibili in autonomia. Gli esercizi vengono adattati alle esigenze del gruppo, mantenendo sempre l’attenzione sul benessere vocale di ciascun partecipante.
Rookies (Alban Teurlai, 2022). Gli esercizi di propriocezione rappresentano una componente fondamentale dell’educazione vocale. La pratica somatica, che favorisce la connessione tra corpo e voce, illustra l’approccio integrato proposto dal CRIV: la consapevolezza come fondamento di un percorso vocale trasformativo e sostenibile.
Chi siamo
Questo articolo e questo progetto di ricerca sono a cura di Olimpia Vivarelli, logopedista esperta in Vocologia Aristica e docente all’Università di Ferrara, e Francesco Venturi, fondatore del CRIV, studioso della voce e dottorando alla Kingston University di Londra.