In collaborazione con Associazione Jaya
Livello intermedio
- Mercoledì alle 18.00
Livello avanzato
- Mercoledì alle 16.30
Il Bharatanāṭyam affonda le sue radici nella più antica forma di teatro danza sacra del Sud dell’India. Nato in Tamil Nadu nel secondo millennio a.C., attinge al repertorio mitologico hindu, in cui le gesta delle divinità vengono riproposte con un preciso linguaggio corporeo, viene codifcato a cavallo della nostra era nel NāṭyaŚāstra – un ampio trattato sulle arti del dramma, della musica e della danza.
Nell’ultimo secolo, questa forma espressiva ha subìto una profonda rivisitazione, che ha portato anche alla comparsa del suo nome attuale. Il termine Nāṭya in sanscrito signifca danza, Bhārata è invece un acronimo delle tre parole Bhāva (espressione), Rāga (melodia), Tāla (ritmo).
Lo stile noto come Bharatanāṭyam è infatti una splendida sintesi di questi tre elementi.
La danzatrice, o il danzatore, attraverso i movimenti e l’espressività del proprio corpo racconta storie di dèi e di eroi. La vita in tutte le sue forme viene rappresentata attraverso questa meravigliosa forma di yoga in movimento, nella quale anche gli occhi danzano.
Il Bharatanāṭyam coinvolge la persona interamente, creando una forte connessione tra il micro-cosmo dei nostri corpi ed il tutto.
L’insegnante
Giuditta de Concini si accosta allo studio della danza contemporanea nel 1996 sotto la guida di Roberta Zerbini (SeleneCentro Studi, EkoDanza – Bologna), approfondendo poi le tecniche Graham, Laban, Limon, Cunningham e release technique con Georges Gatecluod Dit Bellecroix (Centre de dance du Marais – Parigi) e Richard Haisma (Laban Institute – New York). Tra il 1999 e il 2001 studia danza contemporanea con Nicola Laudati e Simona Bertozzi (new dance, release technique, floor work – Bologna), segue stage intensivi sull’uso della voce tenuti da Sabina Meyer e stage di danza Rom Ciceko tenuti da Afrim e Dulfadhana Beijzaku.
Intraprende nel 2002 lo studio del Bharatanāṭyam con Nuria Sala Grau. Approfondisce lo studio con i maestri indiani K. Mohan, Pramila e H. Hariharan, C.K. Balagopalan, P.T. Narendran, Meena Raman, Win Thang, C.V Chandrashekar, Sangeeta Ishvaran, Shantala Shivalingappa, Hema Bharati Palani e soprattutto Smt. Leela Samson, con soggiorni e stage sia in India sia in Italia. Dal 2005 unisce allo studio del Bharatanāṭyam la pratica dello Hatha yoga e Kundalini yoga. Pratica regolarmente Tai Chi sotto la guida paziente di Denise Vallo, con approfondimenti intensivi con Shrfu Edward Coughlin.
Dal 2007 affianca l’insegnamento del Bharatanāṭyam all’attività performativa. Dal 2009 collabora regolarmente con il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna dove tiene annualmente lezioni/spettacolo sul teatro danza dell’India del Sud. Dal 2011 è allieva di Smt. Priyadarsini Govind.
Ha condotto dal 2009 al 2012 le attività di Associazione Culturale Mudra (Bologna) con cui ha organizzato corsi, eventi, seminari e spettacoli legati alla cultura indiana, con professionisti di fama internazionale e allievi. Dal 2012 prosegue questa attività con Associazione Culturale Jaya.
Tra le collaborazioni artistiche e umane più importanti, quelle con le danzatrici e insegnanti Apoorva Jayaraman, Haru Kugo, Marianna Biadene e con il danzatore e musicista Sufi Dhamal Ayub Noor Muhammad e la Sutradhari Monica Gallarate.
Giuditta è co-fondatrice di Collettiva Dhuni, ensemble performativo femminista.